Trama
E’ un giorno imprecisato del mese di maggio. Le colline fiorentine fanno da sfondo a una splendida magione, Villa Peyron, dove avrà luogo un convegno che parlerà di Cibo e Cultura e che ospiterà i protagonisti del libro: Clara (la guida), Angela, Marlene, Vincent, Gustav, Mario, Albert e Mara. A capo della Villa, sovrana indiscussa e cuoca eccellente, c’è Lauretta che tutto osserva e tutto governa, in compagnia del regale gattone Rollone, voce e coscienza del romanzo. Iniziata come una permanenza breve, si trasformerà presto in una reclusione di sei giorni, rendendo pertanto necessaria una soluzione per ingannare il tempo. L’ispirazione viene proprio dal Boccaccio: ovvero, ogni personaggio – compreso Rollone – dovrà raccontare una storia, il cui tema cambierà di giorno in giorno.
Con abilità e maestria, l’autrice crea una serie di novelle che toccando tematiche e periodi storici diversi, il tutto condito da un linguaggio ricco e variegato.
La citazione degna di nota
Adesso, vi starete domandando a chi appartenga la voce che tante cose vi racconta. Chi io sia. Mi chiamo Rollone il Vichingo, ma in villa, dove dimoro, tutti mi appellano col nome di Rolando Rosa. Appartengo alla razza perfetta, quella felina. Sono un gatto, maschio, dal pelo fulvo, le orecchie enormi e ho zampe paffute del medesimo colore del naso. Rosa salmone. Da qui il “Rosa”che m’accompagna.
Nel 1927 durante il processo per verificare la vera causa della morte, riesumarono il corpo.La verità l’urlò la luce. Il radio ha un tempo di dimezzamento di 1600 anni. Quando aprirono la bara il suo corpo brillava ancora.
Terezìn coi suoi bambini e la sua musica non fu requiem, ma inno. Non fu ira, ma giustizia. Fu una matita spezzata che colora ancora d’arcobaleno. Per sempre.
Le nostre riflessioni
Il libro è stato molto apprezzato dalle lettrici. Ha colpito soprattutto la capacità della Francini di variare registro linguistico, partendo dal fiorentino più schietto quando dà la parola a Lauretta, passando a un italiano particolarmente curato e quasi regale quando fa parlare il gatto Rollone.
Chiara, attraverso le parole, riesce a rendere vivi i suoi personaggi e facilmente raffigurabili, è capace di far trasparire al lettore i loro caratteri, i loro sentimenti e le loro paure.
Inoltre, il gruppo ha apprezzato anche il lavoro di ricerca dell’autrice specialmente per quei racconti dove la storia con la “s” maiuscola fa da sfondo al racconto. Per esempio, nella novella “Le matite spezzate colorano ancora”, la vicenda si svolge durante il periodo nazista nella cittadina di Teeresienstadt, nota anche come ghetto di Terezìn, che diventerà nel 1941 uno dei tanti campi di concentramento dell’epoca. O come nella storia di Gustav, “Radio killed the radio star”, dove si narra la tragica vicenda della piccola Amalia e di tutte le giovani donne che avevano lavorato per un’azienda statunitense che usava il radio per costruire orologi e che poi sono morte in seguito alla lunga esposizione all’elemento. In questo racconto, non mancano i riferimenti storici a un’America in piena esplosione economica, ma anche artistica con rimandi alla fiorente scena jazz.
Sono tanti i temi toccati dalla scrittrice: il razzismo, la violenza, il femminismo, l’amore e l’amicizia. Il tutto condito dalla voce fuori campo, ma pur sempre fondamentale, del gatto Rollone, la quale dona ulteriore vivacità al libro.
La Francini strizza l’occhio con maestria al Decamerone senza esserne una brutta copia, bensì facendolo suo con il suo stile inconfondibile.
Lo consigliamo a...
A chi è in cerca di novelle interessanti e accattivanti.
Le parole chiave del libro
Novelle
Storia
amicizia
amore
cibo