Sognanti fanciulle e composizioni floreali, elementi figurativi realistici accostati a decorazioni altamente stilizzate, e uno stile che guarda anche alla modernità e alle arti applicate, dai gioielli agli abiti, dagli arredi urbani alle decorazioni d’interni, alla pubblicità. Alphonse Mucha è stato uno dei più importanti esponenti dell’Art Nouveau, denominazione francese del movimento che in Italia assume il nome di Liberty; ed è all’artista ceco, uno dei grandi protagonisti di questa corrente, che il Museo degli Innocenti di Firenze dedica (dal 27 ottobre al 7 aprile 2024) “Alphonse Mucha. La seduzione dell’Art Nouveau”.
Il nucleo principale della mostra è costituito da oltre 100 opere di Mucha (e da un centinaio di pezzi di altri artisti), provenienti dalla Mucha Trust Collection di Praga, fra cui i manifesti e le opere decorative del suo periodo parigino e le opere di impegno politico realizzate dopo il suo ritorno in patria.
Mucha arrivò a Parigi nel 1887. Aveva la fortuna di essere sostenuto da un ricco mecenate e avrebbe goduto di questo sostegno per altri tre anni, dopo i quali iniziò a guadagnarsi da vivere creando illustrazioni per libri e riviste.
Sarah, la divina
È il giorno di Santo Stefano del 1894 quando la sua strada incrocia quella di Sarah Bernhardt. Stava facendo un favore a un amico, correggendo bozze per la tipografia Lemercier, quando l’astro della scena parigina chiamò l’agente dello stampatore, chiedendo immediatamente un nuovo manifesto per la sua produzione di Gismonda. Tutti gli artisti abituali di Lemercier erano in vacanza, e l’agente si rivolse disperato a Mucha.
Con la sua forma lunga e stretta, i tenui colori pastello e l’effetto “alone” attorno alla testa del soggetto, il manifesto di Mucha segnò un cambiamento radicale rispetto al tradizionale design, e conquistò il pubblico parigino a tal punto che i collezionisti corrompevano gli attacchini per ottenerli o li staccavano, nottetempo, dai cartelloni. Anche la divina Sarah se ne innamora, e offre un contratto di cinque anni a Mucha per la produzione di scenografie, costumi e manifesti.
Con Gismonda nasce lo “stile Mucha”, con le sue figure femminili ritratte in pose eleganti e seducenti, e l’artista inizia a dedicarsi anche alla produzione di manifesti commerciali, da quelli per lo champagne Moët & Chandon a quelli che reclamizzano alimenti per neonati; dal poster che pubblicizza vacanze di lusso sulla costa mediterranea, con una pallida figura femminile che si tiene le mani sul viso in segno di meraviglia (Monaco Monte-Carlo), a quello che promuove una delle più famose marche francesi di cartine per sigarette. Job – nome che deriva dalle iniziali di Jean Bardou, l’inventore di quel particolare tipo di cartine – è forse uno dei manifesti pubblicitari più conosciuti di Mucha: tenendo in mano una sigaretta accesa, la donna inclina sensualmente la testa all’indietro, e il fumo che sale forma un arabesco, intrecciandosi con i suoi capelli e il logo dell’azienda; l’effetto bizantino introdotto dall’artista, con la decorazione del bordo ispirata al lavoro a mosaico, aggiunge un’aria di dignità a un poster commerciale.
Non solo poster
Fra gli altri pezzi presenti in mostra, il manifesto dello spettacolo Medea ci porta nel mondo delle arti applicate: il braccialetto indossato da Medea-Sarah Bernhardt è il prototipo del “braccialetto serpente” di Mucha realizzato per l’attrice dal gioielliere Georges Fouquet. Mucha divenne infatti uno degli artisti parigini più popolari e di successo: le commissioni per manifesti teatrali e pubblicitari, pannelli decorativi, copertine di riviste, menu, cartoline, calendari, e i suoi disegni per gioielli, posate, stoviglie, tessuti, erano così richiesti che concepì l’idea di creare un “manuale per artigiani” che offrisse tutti i modelli necessari per creare un vero e proprio stile di vita Art Nouveau.
Dedicato ai soci Unicoop Firenze
Il 4, 5, 18 e 19 novembre, il 16 e 17 dicembre, alle ore 10.30 e alle ore 17.30, fino ad esaurimento posti, visita guidata gratuita con pagamento del biglietto ridotto.
Prenotazione obbligatoria scrivendo a booking@istitutodeglinnocenti.it
Ingresso in convenzione per i soci.
Per informazioni: museodeglinnocenti.it