Dal 21 al 23 febbraio, al Palazzo dei Congressi di Firenze, con orario 8.30-19, si rinnova “TourismA”, l’appuntamento a ingresso libero con l’archeologia e il turismo culturale, organizzato dalla rivista “Archeologia viva”, edita da Giunti. Al centro di questa XI edizione, il turismo sostenibile e le politiche culturali, la comunicazione archeologica e le scoperte che fanno la storia.
La chicca di quest’anno: in anteprima assoluta, sarà visitabile, ricostruito in scala 1:1, il Primo Annesso Laterale della Tomba di Nefertari, sposa del Faraone Ramses II. Quando morì, fu sepolta in una raffinatissima tomba che, fatta costruire dal marito, è una delle più belle della Valle delle Regine. Fu scoperta nel 1904 dall’archeologo italiano Ernesto Schiaparelli.
La riproduzione è ideata e curata dalle egittologhe Donatella Avanzo e Silvana Cincotti. Ecco la Sala delle Sette Vacche Sacre con il Toro celeste, simboli di nutrimento eterno e del ciclo vitale, e dei Quattro Timoni Celesti, i punti cardinali; e poi i meravigliosi disegni, dai colori perfettamente conservati, fra cui quelli che ritraggono lei, Nefertari, bellissima in un elegante abito bianco stretto alla vita da una lunga cintura rossa, al cospetto di quattro divinità: Atum, creatore dei primi dei, Osiride, civilizzatore e benefattore dell’umanità, Ptah, dio della conoscenza, e Thot, nume della matematica, della geometria e della scrittura, e inventore dei geroglifici.
Fragranza regale
Non solo: i visitatori avranno modo di seguire un percorso olfattivo, che suggerirà le atmosfere sacre e i profumi dell’antico Egitto. Tutto questo grazie a Meo Fusciuni, siciliano giramondo, affermato “naso”, cioè maestro profumiere, creatore di essenze da materie prime naturali o sintetiche, chiamato dalle due studiose a ricreare il profumo della tomba di Nefertari, e rendere più suggestiva e completa la visita degli ospiti.
Gli abbiamo chiesto se sia davvero possibile ricostruire un profumo dell’antico Egitto, produttore delle sostanze odorose più raffinate del Mediterraneo: «Ci abbiamo provato. Era una cultura millenaria, quella dei profumi, che dovevano suggellare il forte legame con il defunto e la presenza divina. Servendoci delle ricerche degli studiosi e con l’aiuto delle incisioni e dei disegni, nonché della chimica, abbiamo cercato di capire quali piante erano usate per i profumi che pervadevano le tombe». Non anticipiamo troppo, ma l’ingrediente principale sarà l’incenso.
Con una sofisticata tecnologia, che mantiene puro il profumo, e per mezzo di una macchina a ultrasuoni, la “Fragranza Nefertari”, creata da Fusciuni, verrà diffusa nella tomba ricostruita di Nefertari e i visitatori potranno goderne. Una fiala di quel profumo sarà donata agli under30 che prenoteranno la visita sul portale coopfi.info/under30
Grandi nomi
Un programma ricco di appuntamenti: gli appassionati potranno assistere a film, presentazioni di libri e tavole rotonde. Parteciperanno alcuni grandi nomi della cultura e della sua divulgazione, fra cui Alberto Angela, Vittorio Sgarbi e Mario Tozzi che, come ci anticipa Giulia Pruneti, responsabile comunicazione di “TourismA”, «con l’intento di fare uscire l’archeologia dalla nicchia del sapere, parleranno delle ultime scoperte relative a grandi siti archeologici italiani ed esteri, della donna nell’antichità e, con appositi “archeoassaggi”, anche del cibo di secoli fa». Non siete curiosi?
Per Informazioni: tourisma.it
Curiosità
Nefertari (1295-1255 a.C.), colta e potente, pur non avendo regnato in modo autonomo, ebbe grande influenza nella politica estera del regno, intrecciando una fitta corrispondenza con altri sovrani coevi.